Sebastiano Beozzo, batterista, compositore, cantante e arrangiatore musicale, ci racconta la sua storia nella musica e l’esplorazione della sua passione. A 16 anni inizia lo studio della batteria, ma, non pienamente soddisfatto, si iscrive in seguito al conservatorio dove studia musica elettronica, fondendo la sua passione per l’informatica con quella per la musica.
Attualmente Sebastiano è impegnato nel progetto dell’orchestra ibrida, ovvero di un’orchestra che fonde gli strumenti più moderni della musica pop con quelli classici; non solo, in essa avviene anche una fusione di questi due generi musicali e dei relativi stili di composizione. Sebastiano ci parla con passione della sua nuova opera sonora “La Terra di Nessuno”. Ma cosa si intende per opera sonora? Se nell’opera lirica, nata in Italia attorno alla fine del XVI secolo, il canto lirico si unisce all’accompagnamento musicale, nell’opera sonora la parte musicale riveste sia il ruolo di accompagnamento che quello di vera protagonista nella narrazione della storia.
Anche in questo campo Sebastiano ha unito le sue passioni decidendo di non limitarsi a scrivere per orchestra classica ma arrangiando per orchestra ibrida, dando quindi una maggior varietà espressiva al suo componimento, che si ispira al celebre romanzo dello scrittore tedesco Erich Maria Remarque “Niente di nuovo sul fronte occidentale“, in cui il protagonista, illuso dalla propaganda, si arruola convinto che ciò sia la cosa giusta da fare; tuttavia l’incontro con gli orrori e i dolori della guerra, trasformano le sue certezze in pensieri precari, prima che la sua storia finisca al fronte, dove viene ucciso.
Infine Sebastiano ci racconta del suo lavoro di direzione presso l’orchestra di Riva del Garda per la quale compone, arrangia e porta in scena celebri musical, diffondendo un genere poco riconosciuto in Italia che, grazie all’orchestra presente dal vivo e all’interazione con i cantanti, conferisce maggiore impatto al prodotto finale. Assieme all’orchestra di Riva del Garda ha inoltre prodotto un concerto che unisce la musica dei Pink Floyd con Il Carnevale degli Animali di Saint-Saëns e, grazie a questa specifica produzione, ci trasmette la sintesi della sua idea di orchestra ibrida nella sua forma più pura.