L’artista che intervistiamo oggi si chiama Laura Mendola, una 23enne bolzanina che ci parla di due sue canzoni a cui è particolarmente legata: “Non è Amore” e “Resta qui con me”.
Laura è sempre stata molto legata al mondo della musica: già da bambina aveva una forte passione per la musica; ha poi frequentato un coro per diversi anni e raccolto varie soddisfazioni in alcuni concorsi canori. Tutto ciò assieme ad un percorso di formazione in varie scuole musicali.
La prima canzone “Non è amore” è dedicata a tutte le donne che ogni giorno sono vittime di violenza e, in particolare, a Giulia Cecchettin, tristemente nota a causa del suo femminicidio.
La seconda canzone, “Resta qui con me”, è invece ispirata al celebre rapper italiano Emis Killa le cui canzoni sono state di supporto a Laura in alcuni momenti bui, in particolare quando è stata vittima di bullismo. Una frase di questa canzone è per lei è molto significativa: “vivo in un mondo che non conosco più“.
Laura ci racconta poi del suo obiettivo: quello di riuscire, attraverso la musica, a trasmettere messaggi significativi, a far riflettere i suoi ascoltatori riguardo i temi trattati e far capire come la musica abbia un importante ruolo nella condivisione di varie tematiche. Ci racconta poi di una sua grande soddisfazione: il suo primo concerto dal vivo allo Sheraton di Bolzano in occasione della gara di Muay Thai femminile, dove ha raccolto svariati complimenti e un riscontro molto positivo da parte del pubblico. Laura guarda poi al futuro, menzionando i suoi prossimi progetti riguardanti canzoni principalmente rivolte al tema del bullismo.
Le sue canzoni sono scritte e arrangiate non da lei personalmente, ma da Carmelo Giacchino in collaborazione con Monica Primo e Massimiliano Cioffo. Ha conosciuto il produttore in un centro giovanile a Laives, mentre gli altri due artisti li ha incontrati tramite lo stesso produttore. Successivamente ci elenca alcuni artisti con cui sogna di collaborare, tra i quali Emis Killa, Eminem, Cristina Ghilera, Chiara Gagliazzo, Laura Pausini, Elisa e Giorgia. Racconta poi delle difficoltà che ha incontrato nel suo percorso musicale, in particolare i problemi legati alla ricerca di un gruppo musicale. Fortunatamente, i suoi genitori l’hanno sempre sostenuta, pur mettendola in guardia dal rischio di illudersi con aspettative eccessive. Infine, ci confida che il suo più grande desiderio, oltre a quello di diventare una cantante di successo, è che la sua canzone contro la violenza sulle donne diventi un simbolo e che possa esibirla durante le manifestazioni, perché crede profondamente nella forza dell’arte come mezzo di trasmissione di messaggi importanti.